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~ Una raccolta di parole per il piacere di leggerle; ogni tanto.

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Archivi Mensili: maggio 2015

La Seconda Legge Fondamentale

30 sabato Mag 2015

Posted by Marco Andrea Mussini in Letteratura

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Carlo M. Cipolla, Leggi fondamentali sulla stupidità umana

DNA sequencing_detail“La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.”

 

Che la Seconda Legge Fondamentale piaccia o non piaccia comunque le sue implicazioni sono diabolicamente ineluttabili: essa comporta infatti che sia che si frequentino circoli eleganti o che ci si rifugi tra i tagliatori di teste della Polinesia, che ci si chiuda in un monastero o che si decida di trascorrere il resto della propria vita in compagnia di donne belle e lussuriose, il fatto permane che si dovrà sempre affrontare la stessa percentuale di gente stupida – percentuale che (in accordo con la Prima Legge) supererà sempre le più nere previsioni.

(Carlo M. Cipolla, Le leggi fondamentali sulla stupidità umana)

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Americani

29 venerdì Mag 2015

Posted by Marco Andrea Mussini in Letteratura

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John Cheever, La morte di justine

immigrants[…] Ci sono americani che, anche se i loro padri sono emigrati dal Vecchio Mondo tre secoli fa, sembrano non aver mai completato il viaggio, e io sono fra questi. Io mi trovo, figurativamente, con un piede ancora bagnato sullo scoglio di Plymouth a contemplare, con una certa impressionabilità, non una natura selvaggia, formidabile e minacciosa, bensì una civiltà incompiuta fatta di torri di vetro, trivelle petrolifere, continenti suburbani e cinematografi abbandonati, e mi domando perché, in questo mondo così prospero, equo e vincente – dove persino le donne delle pulizie nel tempo libero si esercitano sui preludi di Chopin – debbano avere tutti un’aria così delusa. […]

(John Cheever, La morte di Justine)

La legge sulla stupidità umana

27 mercoledì Mag 2015

Posted by Marco Andrea Mussini in Letteratura

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Carlo M. Cipolla, Leggi fondamentali sulla stupidità umana

La Prima Legge Fondamentale della stupidità umana asserisce senza ambiguità di sorta che sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione. […] giorno dopo giorno, con un’incessante monotonia, si è intralciati e ostacolati nella propria attività da individui pervicacemente stupidi, che compaiono improvvisamente ed inaspettatamente nei luoghi e nei momenti meno opportuni.

(Carlo M. Cipolla, Le leggi fondamentali sulla stupidità umana)

Mai mollare

27 mercoledì Mag 2015

Posted by Marco Andrea Mussini in Saggi

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La fortuna non esiste, Mario Calabresi

IMG_0126Da cinque giorni era cominciato un anno tumultuoso che avrebbe portato l’Italia in guerra. […]

Alle cinque del pomeriggio il dottor Buscaglino, di professione medico di famiglia, aveva finito il giro delle visite, quando si decise di passare in via Pier Carlo Boggio 134 […]

Si fermò davanti al portone, si aggiustò i baffi rossi che erano il suo biglietto da visita, entrò nell’androne e chiese alla portinaia notizie della signora Marietta Cavadore e della sua gravidanza. La donna scosse la testa: “È caduta nel primo pomeriggio e ha perso la bambina. È nata morta. […]

Il dottor Buscaglino rimase immobile, era padre di due maschi, una figlia femmina era il sogno della sua vita, e gli sembrava terribilmente ingiusto che quel giorno il mondo avesse perso una bambina. Prese le scale, salì al secondo piano e suonò. Il medico se n’era già andato da tempo, in casa c’erano solo la nonna e la madre della bambina […]

Entrò piano nella camera, Marietta giaceva a letto. Era scivolata in casa mentre era incinta di sei mesi e mezzo e aveva avuto un’emorragia. Il medico, arrivato quasi subito, era riuscito a bloccare il sangue, ma non aveva potuto evitare il parto spontaneo. Aveva dovuto registrare la perdita di una bambina venuta al mondo troppo prematura per poter sopravvivere.

Il dottor Buscaglia, con un certo imbarazzo, chiese dove fosse stata messa la neonata. Marietta non rispose neppure, nonna Rosa fece un cenno con la testa indicando il mobile toelettatura con lo specchio: “non sono ancora passati a prenderla”. Un fagotto fatto con le federe dei cuscini era appoggiato sul piano di marmo. Il dottore si avvicinò, lo aprì con cautela, si fermò a guardare la bambina con i palmi appoggiati sul marmo gelato, poi posò una mano sulla pancia della piccola per farle una carezza e ci fu un movimento: “ma non è fredda: è tiepida”. La sollevò di scatto: “Disgraziati, ma questa bambina è mica morta, è viva”. “Ma non ha mai respirato, non ha pianto, non era neanche di sette mesi”, gli rispose nonna Rosa. “Non ha la forza per piangere, portatemi delle coperte, scaldiamola”.

[…] Era il 5 gennaio 1915, martedì. Maria Tessa, mia nonna, cominciò quel giorno, tra le braccia di un fascinoso medico dal pizzetto rosso, un’avventura che la portò a vedere l’elezione di Barack Obama. […] “Ero un piccolo pollo che non aveva neppure la forza di piangere, ma sono arrivata fino a qui perché ho incontrato un uomo che aveva la voglia di scommettere sulla vita, che ebbe il coraggio di assumersi un rischio, di pensare con la sua testa e di non arrendersi quando gli altri mi davano per morta. Ho vissuto 94 anni, ma alla fine l’unica lezione che mi porto dentro è che non bisogna mollare mai. Mai arrendersi: bisogna essere curiosi, ambiziosi e artefici del proprio destino”.

(Mario Calabresi, La fortuna non esiste)

Napoli

26 martedì Mag 2015

Posted by Marco Andrea Mussini in Letteratura

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Boy in Rome, Emigranti, John Cheever

ROMA-A-NAPOLI-POST-1936Il porto di Napoli era ormai un fiume di lacrime, erano sempre tanti quelli che si commuovevano ogni volta che un’imbarcazione si staccava dal molo con i suoi carichi di emigranti. Mi domandai ancora una volta che tipo di sensazione avrei provato ad andarmene da qui e pensai agli amici di mia madre che non facevano altro che parlare di quanto amassero l’Italia, tanto che qualcuno, ascoltandoli, avrebbe potuto immaginare che la penisola avesse più la forma di una donna nuda che di uno stivale. […] Accanto a me, sul pontile, vidi una vecchia signora italiana vestita di nero; la sua voce risuonava forte sull’acqua: “Siete fortunati, siete fortunati! vedrete il Nuovo Mondo voi!”, ma l’uomo a cui gridava quelle parole, un uomo davvero vecchio, stava piangendo come un bambino.

(John Cheever, Boy in Rome)

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